È finalmente arrivato il momento d’entrare nel cuore della Messenia! Siamo nel novembre 2015, all’ultima tappa del nostro mini viaggio da fine settimana. Vi ricordo l’itinerario: Atene-Micene-Tirinto-Sparta-Mistrà-Messene.
La strada da Mistrà a Messene è molto comoda, bella, moderna, ma un pochino tortuosa. Impieghiamo così un’ora e mezza nello spostamento; anche perché, ad un certo punto, rimaste in piena campagna senza il GPS, dobbiamo salire sul balcone della una casa d’un gentilissimo abitante del luogo per capire – dall’alto – quale strada seguire. (Tranquilli! Capitasse anche a voi di ritrovarvi senza GPS in una vallata dove non vedete niente altro che coltivazioni, abbiate la fiducia: la Grecia è ospitale, e da qualche parte troverete chi vi indica la strada o un luogo dove fermarvi… E magari vi offre anche un caffè!) 🙂
Ore due del pomeriggio: arriviamo al sito archeologico già sul piede di guerra, perché tutti i musei e siti archeologici statali chiudono normalmente alle tre. Invece ecco la piacevole sorpresa: l’orario è esteso fino alle quattro, e così abbiamo due buone ore per esplorare il sito. Scopriremo subito che due ore, qui, sono assolutamente poche, ma se volete un consiglio, ovunque siate, telefonate sempre! Non fidatevi di internet! Dovete andare in qualche sito storico greco? Alzate la cornetta! Anche se siete sicurissimi del giorno e dell’orario, chiamate sempre, prima di partire!
Messene è senza dubbio uno dei luoghi più emozionanti che io abbia mai visto in Grecia. La natura, e i reperti archeologici, lasciano il visitatore senza fiato, perso tra i colori intensi d’una vallata meravigliosa in qualsiasi direzione la si guardi. Qui ogni pietra comunica millenni di soli, di lune, di storie umane, di…
Ma cerchiamo di essere più tecnici! 🙂
Negli ultimi anni il sito è stato completato nei suoi restauri, ed il risultato dei lavori è davvero sorprendente. Restiamo subito affascinate dal bellissimo teatro posto vicino all’entrata della città, per metà ricoperto di marmo e per metà di prato (strano connubio di storia, di vita, di passato, di presente…). Notiamo anche come sia perfetto il rifacimento delle prime file di sedili e l’accenno – nelle forme e nella pianta – dei piani superiori.
Ma è inutile che io mi perda a decantarvi la bellezza del luogo quando posso offrirvi una ripresa generale dell’area. Nel breve filmato capirete subito – anche senza essere dei tecnici o degli storici – che due ore non bastano certo. Lascio aperto il canale agli altri video dell’azienda del drone in modo che, già che ci siete, possiate decidere se potete permettervi o meno di non venire in Grecia. Sì, avete capito benissimo! Potete permettervi di non venire in Grecia? 🙂
Che città era Messene? Messene era molto importante, e la vita religiosa e sociale ruotava intorno ai culti di Asclepio, il dio guaritore, ed anche ai culti della dea Messene ed Artemide Orthia (la stessa che abbiamo trovato a Sparta). L’Asclepeion e l’Artemision erano i luoghi fondamentali della comunità, e gli imponenti resti archeologici lo confermano.
In quelle due brevi ore ci ha colpito più di tutto lo stadio. Posto in direzione della vallata, con quindi alle spalle il monte che domina la città, lo stadio di Messene è un perfetto esempio di ciò che si può chiamare meraviglia architettonica. Circondato dalle fitte colonne del ginnasio, presenta una perfetta pavimentazione in marmo (nella curva), mentre nel lato “aperto” si erge un magnifico tempio. Tempio che, non a caso, è il luogo di sepoltura di un importante membro dell’antica città (qui a Messene si trovano spesso tombe e mausolei presso i luoghi più vivi e dinamici della città).
Ci stendiamo per un po’ sul morbido prato di questo stadio a goderci la splendida giornata e tutto l’intorno. Sì, senza dubbio, questo è un luogo che rapisce. Nello scendere i suoi gradini in marmo sentiremo poi il rumore di vivaci correnti d’acqua sotterranee: suoni che rendono le antiche pietre ancora più vive e presenti.
Anche l’Odeion, legato architettonicamente al tempio di Asclepio, ci meraviglia per la sua bellezza e la cura del restauro. Gli spettacoli che vi erano messi scena dovevano probabilmente avere temi religiosi, legati al culto del dio. Come ogni altro particolare della città, anche questo antico luogo di drammi e d’assemblea meriterebbe più d’attenzione da parte nostra. Ovunque si cammini e si guardi, si viene rapiti da qualcosa di speciale. Ma ahimè, il tempo era poco, e l’orario di chiusura è già arrivato.
La giornata si conclude con un ristoro, anzi, un vero e proprio pranzo (sì, alle cinque del pomeriggio, orario pienamente greco). Nel ritorno ad Atene, tra una curva e l’altra, ci godremo i colori del tramonto, perché anche il semplice viaggiare è in Grecia sempre molto bello.
Per concludere, ecco dei video sui lavori di restauro e conservazione. Sono in greco, ma con immagini molto suggestive. Chi non è esperto capirà subito come sia tutto sempre molto bello e persino molto ovvio (avete presente il filmato aereo del drone?)… a patto però che gli altri ci abbiano lavorato per anni e anni! 😀